Elisabetta Martinez, pittrice romana classe 1963, si dedica all’arte dal 1978, anno in cui inizia la sua formazione presso la “Bottega d’Arte” del padre, il Maestro Luigi Martinez. In quegli anni frequenta corsi pittura, scultura, acquaforte e nel 1989 consegue la Laurea, presso la Facoltà di Architettura di Roma “La Sapienza” dove collabora, nei corsi di Composizione e Progettazione.
La passione per la pittura la accompagna per tutti questi anni, a iniziare dalle prime grafiche a matita o a china, in cui sperimenta già la sua attenzione per il tema del volto, rappresentazioni essenziali, fatte di pochi segni e ombreggiature, che rappresentano sequenze di volti sovrapposti in un continuum di linee curve.
Il colore a olio e il suo fascino la cattura in secondo tempo e la porta a nuovi tentativi di espressione pittorica, nell’ambito del paesaggio urbano e del figurativo.
I suoi lavori attuali vengono direttamente da quelle prime esperienze, parlano di figure femminili sospese e raccolte “ tra Sogno e Realtà, volti assorti nel sonno, scomposti e ricomposti da elementi geometrici e “tagli” che interrompono la continuità figurativa, per dare una nuova interpretazione della forma.
“Geometrie e Forme”, i suoi temi di studio e di ricerca, si articolano su due direzioni espressive che porta avanti contemporaneamente. Da un lato lo studio della figura femminile raccolta in uno spazio interiore di riflessione e dolce abbandono, interrotta da sovrapposizioni di nastri e ritmi geometrici e mai conclusa nello spazio ridotto della tela. Il disegno resta accennato, incompiuto, astratto lasciando ampie partiture della tela non finite e smarginate.
Dall’altro si dedica ai lavori incentrati su forme archetipe…misteriose figure primitive e simboliche che appaiono su fondi informali, impronte di divinità senza tempo, definite da estese e ricche campiture di colore.
Figure ispirate dai giganti di Nemrut Dagi in Turchia, dai templi del Bayon in Cambogia, dalle sculture ciclopiche dell‘arte egizia e dei grandi Buddha. Ciò avviene attraverso una rappresentazione mai conclusa in se stessa che lascia allo sguardo e alla mente la possibilità di leggere un’immagine delineata da strutture aperte e dinamiche, attraverso le quali si può cogliere qualcosa di non visto, qualcosa che è in noi stessi e che solo il nostro sguardo interiore può decodificare.
Negli ultimi lavori sperimenta la costruzione del paesaggio urbano di Roma, riassunto nei suoi segni compositivi primari, “archi, cupole, lanterne e croci” alla ricerca di una rappresentazione sintetica delle forme. In particolare, si dedica ai lavori “Acropoli Romane”, sequenze orizzontali di piani che segnano le epoche storiche a cui si sovrappongono le cupole di Roma, mentre una griglia verticale, i colonnati serrati di antichi monumenti, fanno da sfondo a nebbie mattutine.
Una raccolta di lavori dedicati ai dipinti rupestri della grotte di Lascaux e Chauvet, incentrata sulle “Danze sotto le stelle”, di animali primitivi, e sulla “Corsa dei felini”, il mito della nascita primordiale, caretterizzano le ultime opere.
L’uso del colore a olio usato puro, in sequenze e sovrapposizioni successive, crea le trame e le trasparenze, il carboncino resta spesso come traccia dello schizzo iniziale o velatura che va a sporcare il colore, piccoli inserti in foglia d’oro o argento ampliano i piani di lettura, la spatola resta strumento principale del gesto creativo.
Da alcuni anni espone con continuità in collettive en plain air con “Associazione dei Cento Pittori di Via Margutta” (di cui è socio ordinario), Associazione Art Studio Tre, Associazione Escidicasa Arte e Alternativa ‘94.
Partecipa a mostre d’arte contemporanea in gallerie di Roma, Milano, Firenze, Venezia.
Tra le personali ricordiamo la mostra “La linea del Vento e le vie d’Acqua” presso la Tri Mission Art Gallery dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma; mostra bipersonale “Cromie in Dialogo” presso Atelier Luse Venezia; mostra personale Geometrie e Forme – Tra Oriernte e Occidente” presso Imagina cafè “Art Gallery”, Venezia; mostra bipersonale Galleria “Il Laboratorio”, Roma; mostra tripersonale “Trittico di bellezza” presso Impact Hub Art Gallery, Roma; mostra minipersonale “I colori del Mediterraneo” presso Galleria la Pigna, palazzo Pontificio Maffei Marescotti, Roma; mostra minipersonale nell’ambito della collettiva “Nature Matters”, Fuorisalone del Mobile “Milano Design Week”, Milano; mostra bipersonale “Tracce di storia”, presso la Galleria Poket Art Studio, Roma.
E’ presente inoltre in Fiere Internazionali di Arte Contemporanrea (Fiera Arte Padova, Vernice art Fair di Forlì, Arte sul Naviglio Grande Milano, Arte Genova e Fiera Art 3f Milano). Le sue opere sono state esposte in gallerie (mostra collettiva “Il Filo di Arianna Ettore mildwin Art Gallery”, presso Wuhan) e Atelier di Schenzhen, Shanghai e Hong kong con Hanghar Ettore Mildwin.
Un primo catalogo “Another Rome in the room” con una raccolta di opere dedicate a Roma e alle Divinità del mediterraneo, tradotto in inglese e cinese, a cura della Ettore Milwin Art, direttore artistico DanieleVignatelli, è uscito nel 2022.
Testo critico a cura dell’Architetto Roberto Luciani
Storico e critico d’arte e Direttore dell’Istituto di Restauro di Roma